I momenti subito prima di un viaggio possono essere pieni di emozioni e sensazioni particolarmente intense. Molte sono piacevoli, come l’eccitazione per una nuova esperienza o la voglia di rilassarsi; altre possono esserlo meno, ad esempio quelle legate all’ansia di volare.

Viaggiare con i figli, specialmente quando sono molto piccoli, può costituire una sfida per i genitori che, in alcuni casi, possono pensare di desistere dal prenotare quel volo che tanto desiderano.

Sebbene richieda una certa dose di organizzazione, pianificazione ed elasticità, volare con i figli è possibile e può risultare più semplice se si tiene conto di alcuni aspetti.

Da un punto di vista organizzativo, può essere molto utile:

  • privilegiare i voli notturni rispetto a quelli durante la giornata, così che i bambini possano impiegare parte delle ore di volo dormendo;
  • arrivare in aeroporto con largo anticipo, poiché con i bambini le tempistiche di tutte le procedure potrebbero dilatarsi; quindi arrivare delle ore prima può permettere una maggiore tranquillità di tutto l’iter;
  • ricordare di portare qualcosa che i bambini possano succhiare o masticare durante il volo, in quanto gli sbalzi di pressione potrebbero portare dei fastidi alle orecchie. In questo modo possiamo prevenire che i bambini abbiano una sensazione spiacevole di disagio e che si lamentino;
  • portare in aereo dei giochi o degli oggetti che possano intrattenere i bambini durante il volo: oltre a qualche giocattolo o peluche a cui sono molto affezionati, si potrebbe pensare a un libro da leggere, raccontare una storia, o anche pastelli e pennarelli per colorare.

Prestare attenzione a questi aspetti può facilitare e rendere più piacevole l’esperienza del volo sia per i figli che per i genitori.

Da un punto di vista psicologico, alcuni elementi possono costituire la chiave perché il volo venga affrontato con maggiore serenità dai genitori e, di riflesso, anche dai figli.

Se infatti i genitori sono particolarmente in ansia o preoccupati all’idea di volare con i figli, questi stati d’animo verranno inevitabilmente assorbiti dai figli stessi, i quali saranno più tesi e quindi risulteranno più nervosi o capricciosi rispetto al solito.

In generale, i bambini hanno una reazione di entusiasmo rispetto all’idea del volo, sono incuriositi e impazienti di fare questa esperienza. Se però attorno a quest’ultima si crea un clima di tensione, allora cambierà anche il modo in cui i figli penseranno e vivranno il viaggio in aereo.

E’ importante quindi che siano per primi i genitori a vivere positivamente questa possibilità e a fare in modo che si creino le condizioni adatte per un’esperienza positiva, anche con un’adeguata preparazione dei figli alla situazione.

Un modo per preparare i figli al viaggio in aereo è sicuramente parlarne prima, anticipare cosa succederà e in che modo, magari facendo proprio dei giochi in cui si simula l’esperienza stessa, così che i bambini abbiano un ruolo attivo e siano più coinvolti.

Un altro aspetto che spesso i genitori si trovano a vivere, riguarda il temere di disturbare gli altri passeggeri e di essere giudicati negativamente nel momento in cui i propri figli iniziano a piangere o ad essere irrequieti. Questo stato di agitazione del genitore non gli permetterà di essere lucido nell’eventualità di un momento più critico durante il volo.

In questo caso la cosa migliore da fare è concentrarsi sui figli, capire di cosa hanno bisogno e trasmettergli calma e fermezza, in quanto loro punto di riferimento.

Se poi il momento di crisi risulta particolarmente intenso, ricordiamoci che è anche possibile chiedere aiuto (o al personale di bordo o a qualche passeggero) e questo non farà di voi dei cattivi genitori.

Il viaggio è sempre un’esperienza di scoperta e di crescita, può esserlo sia per i genitori che per i figli.